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Ghiaccioli al gusto di inquinamento. L’idea di tre artisti di Taiwan.

Li mangereste dei ghiaccioli così?

È la provocazione di tre studenti di design che hanno realizzato “Polluted Water Popsicles”, per sensibilizzare il pubblico sull’inquinamento delle acque.

Hung I-chen, Guo Yi-hui e Cheng Yu-ti, studiano design al National Taiwan University of Arts, e hanno prodotto un centinaio di ghiaccioli realizzati con l’acqua prelevata da altrettanti fonti inquinate del loro Paese.

L’impatto è suggestivo e il risultato è evidente: sensibilizzare le persone sull’inquinamento delle acque.

Per realizzare il progetto “Polluted Water Popsicles”, Hung e il suoi colleghi hanno girato il Paese, raccogliendo campioni di acqua inquinata, di rifiuti abbandonati, con tanto di resti vegetali e di insetti. Dopodiché li hanno congelati, ricoperti di una patina di poliestere per la conservazione e per mantenerli traslucidi e incartati. Il risultato è raccolto in 100 scatti fotografici visibili in una pagina Facebook e un breve video girato dal team di designer.

Essendo un’isola dal forte impulso industriale, Taiwan deve fare i conti con l’accesso all’acqua diventato sempre più problematico.

Negli scorsi anni lo stesso governo ha dovuto ammettere che l’isola si trova di fronte ad “una grave crisi idrica”, con fiumi e laghi ipertrofici (con eccessiva presenza di nitrati e fosfati, quindi di azoto e fosforo). Il risultato è che quasi il 60 per cento dei 50 fiumi della nazione sono in qualche modo inquinati.

Problematiche note a qualsiasi territorio industrializzato. In questi giorni, l’attualità ci porta vicino casa alla grave situazione d’inquinamento in cui versano i laghi di Bracciano e Martignano.